Il Nord Ovest delle valli alpine franco provenzali

Il paesaggio rurale ed agrario

La Val di Viù è dominata in alto dalle forme di origine glaciale (Lago di Malciaussia, Lago della Rossa), più in basso invece prevalgono i fenomeni di origine fluviale nel fondovalle e sui versanti. Nella valle le formazioni rocciose originano ripidi versanti, spesso non accessibili, nei quali il bosco, non può che assolvere funzioni protettive, dopo secoli di sfruttamento per usi energetici (carbone).

Lungo i versanti ci sono condizioni favorevoli all'insediamento ed alla pratica di una praticoltura montana ancora attiva; nei bassi versanti dove invece è avvenuto l'abbandono c'è stata una forma di riforestazione. Si possono tuttavia riconoscere aree con un paesaggio forestale meno aspro, specialmente nel bacino che da Viù sale lateralmente verso il Colle del Lys, molto importanti per la sua panoramicità insieme al Colle del Colombardo.

Più in alto, invece, il paesaggio è progressivamente dominato da forme glaciali residuali.

In tutta la valle il piano di vegetazione delle conifere è stato praticamente eliminato per fare spazio ai pascoli e soprattutto per l'attività mineraria. Lo stesso larice fu eliminato per far posto alla zootecnia alpina.

Un cenno deve poi essere fatto per gli edifici rocciosi che con autorevolezza incombono sulla valle e ne strutturano il paesaggio: la Torre di Ovarda ed il Civrari, il Rocciamelone, il Monte Lera e la Croce Rossa, gli ultimi tre a quote superiori a 3400 metri e con residui ghiacciai.

In particolare il Colle del Lys rientra nel parco naturale omonimo ed è caratterizzato da brughiere, boschi di faggio con sorbo montano e sorbo degli uccellatori e boscaglie mesofile di ontano nero. Recenti ricerche hanno rilevato la presenza di Euphorbia gibelliana, specie assai rara in Piemonte e già oggetto di tutela nell'ambito della Riserva naturale integrale della Madonna della Neve sul monte Lera.

L'attività pastorale occupa ancora la valle anche se, in funzione dei ridotti carichi, tende ad abbandonare le superfici marginali e l'arbusteto di ontano verde diviene un fattore della formazione di questo paesaggio

l sistema insediativo storico ha impianto medievale e si è sviluppato su una prevalente vocazione mineraria del territorio, attività che ha inciso in modo decisivo sul consumo delle risorse forestali.

Si segnala il sistema stradale storico da Lanzo al colle dell'Autaret: tracciati di mulattiere di fondovalle e di connessione tra le valli, ponti in pietra medievali e moderni, santuari e piloni votivi, aree di interesse storico-archeologico, attestazioni archeologiche antiche.

Itinerari

Prodotti

I prodotti, attribuiti al territorio sulla base dei comuni elencati e definiti dal Piano Paesaggistico Regionale, possono essere segnalati anche in territori in cui la produzione è marginale.

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risultati

Ricetta

Polenta e bagnet'd Salam 'd Turgia

Procedimento

Versate nel paiolo di rame due litri di acqua e mettetelo sul fuoco. Quando l'acqua comincia a fremere, salate e, mescolando velocemente con una frusta per impedire che si formino grumi, fate cadere a pioggia la farina. Abbassate il fuoco e continuate a rimestare lentamente, con un lungo cucchiaio di legno, fin quando la polenta comincerà a staccarsi dalle pareti del recipiente formando una crosticina croccante.
A poco più di metà cottura della polenta, tagliate i salami a fette e infarinatele leggermente.
Tritate la cipolla e rosolatela in una padella con poco olio. Unite le fette di salame, fate insaporire e versate la panna e il latte. Cuocete a fuoco moderato per circa cinque o dieci minuti.
Versate la polenta sul tagliere, conditela e servite subito.