Tracciabilità e rintracciabilità

Il diritto al cibo è anche diritto a saper cosa mangiamo.

La legislazione europea alimentare si prefigge di consentire ai consumatori di poter compiere scelte consapevoli sugli alimenti che consumano e di prevenire qualsiasi pratica che possa indurre in errore il consumatore.

 Anche per questo la tracciabilità degli alimenti è stata il fondamento delle politiche europee sulla sicurezza alimentare. Lo scopo della tracciabilità è quello di fare in modo che tutto ciò che entra nella catena alimentare conservi traccia della propria storia, dalle materie prime fino alla erogazione al consumatore finale, interna se riguarda la trasformazione nella singola azienda, di filiera se riguarda processi produttivi di più operatori diversi. L'applicazione di un sistema di tracciabilità consente quindi ai consumatori di avere trasparenza sui prodotti che acquistano e sul loro processo produttivo.

La rintracciabilità invece consente di controllare eventuali situazioni di pericolo attraverso la conoscenza dei processi produttivi e la possibile identificazione dei lotti produttivi in caso di emergenza.

Leggere sempre l’etichetta dei prodotti alimentari aiuta a scegliere i prodotti che acquistiamo.

L’etichetta è l’identità e la storia del prodotto che stiamo per mangiare, infatti in etichetta ci sono:

  • gli ingredienti, al primo posto quello che ha la maggiore quantità all’interno del prodotto
  • le indicazioni di denominazione, quantità netta, allergeni e eventuali additivi, dichiarazioni nutrizionali, condizioni di conservazione e di impiego
  • la data di scadenza o il termine minimo di conservazione
  • l’origine (per alcuni alimenti quali carne, frutta e verdura)