I paesaggi rurali storici. Paesaggi creati dalle attività agricole, forestali e pastorali nel corso della storia

Il catalogo nazionale dei paesaggi rurali storici

Con il progetto di ricerca promosso dal Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali sul "Catalogo nazionale dei paesaggi rurali storici" (Ed.Laterza, 2010) 14 università italiane ed alcuni enti di ricerca internazionali hanno identificato 123 paesaggi distribuiti in tutte le regioni italiane, raccolti in schede descrittive che prendono in considerazione il loro valore storico, i prodotti tipici e le criticità che minacciano la loro integrità.

Il progetto ha individuato in Piemonte 6 paesaggi (e due tenute) e costituisce un importante riferimento per lo sviluppo della politica di conservazione del paesaggio agrario:

  • Alpeggi della Raschera
  • Altopiano della Vauda
  • Baraggia vercellese e biellese
  • Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino
  • Pascoli arborati di Roccaverano
  • Policolture storiche della Valle Uzzone.
  • Cascina San Michele, nel comune di Bosco Marengo (tenuta)
  • Vigna Galarei (tenuta)

Il Registro Nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali

Con Decreto n. 17070 del 19 novembre 2012, lo Stato Italiano ha istituito l'Osservatorio Nazionale del Paesaggio rurale, delle pratiche agricole e conoscenze tradizionali (ONPR) e contestualmente previsto, all'articolo 4, l'istituzione del "Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali".

Il registro nazionale del paesaggio rurale storico mette al centro i paesaggi creati dalle attività agricole, forestali e pastorali nel corso della storia, cioè che "sono presenti in un determinato territorio da lungo tempo, anche molti secoli, e che risultano stabilizzati, o evolvono molto lentamente".

L'Osservatorio raccoglie le candidature provenienti dagli Enti interessati su tutto il territorio nazionale, verifica che soddisfino determinati requisiti di ammissibilità e li approva in sede di Conferenza permanente Stato-Regioni. Con decreto a firma del Ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali, contenente la menzione che esplicita i motivi del riconoscimento, i paesaggi rurali vengono iscritti nel Registro.

L'iscrizione di un territorio nel Registro Nazionale offre non solo la possibilità di essere scelti per una successiva candidatura UNESCO, così come al GIAHS (Globally Important Agricultural Heritage Systems per FAO), ma anche di attivare una serie di strumenti per rendere la conservazione del paesaggio tradizionale un fattore competitivo a favore delle imprese agricole e turistiche.

Attualmente in Piemonte tre paesaggi stanno affrontando il lungo e complesso iter per il riconoscimento: i Paesaggi terrazzati viticoli alle falde del Mombarone (Carema e Settimo Vittone), i Ciabot dell'Alta Langa e gli Alpeggi della Raschera nel comune di Frabosa Soprana.

La valorizzazione del paesaggio, ai fini della tutela e promozione del territorio, tramite la redazione delle mappe del paesaggio

Quattro territori regionali, che erano stati individuati nel Catalogo Nazionale, hanno sperimentato per conto di ISMEA-Rete Rurale Nazionale, organo tecnico dell'Osservatorio Nazionale, un percorso di valorizzazione del loro paesaggio, ai fini della tutela e promozione del territorio, tramite la redazione di mappe condivise via web tramite uno specifico tool di Google, Google My Maps.

Si tratta di:

Le mappe sono visualizzabili insieme ad altre ottanta nazionali sul sito:
https://www.reterurale.it/mappepaesaggio

Per visualizzarle correttamente dal cellulare, si consiglia di scaricare l'app "My Maps".

Questo strumento, oltre a rendere fruibili ai visitatori su canali di comunicazione ad ampio raggio e di facile accesso le caratteristiche dei paesaggi, consente anche di attivare percorsi di cooperazione territoriale per implementare quella multifunzionalità agricola che è strategica per lo sviluppo in chiave moderna di una efficace e capillare tutela.

In tal modo, si intende rendere consapevole il turista/visitatore/abitante che gli elementi delle colture agricole presentate sulla mappa svolgono delle funzioni specifiche riconducibili alla preservazione del paesaggio (in primis contrasto al dissesto idrogeologico e la conservazione della biodiversità), ad un legame storico riguardo le pratiche agricole (funzione sociale degli insediamenti rurali) e possono incidere, a seconda del tipo di impianto e della tecnica scelta, nella salvaguardia dell'ambiente.