Val Maira

L'ambito della Val Maira è uno dei più estesi ambiti montani piemontesi. Diversi sono gli elementi morfologici costituenti l'area: i versanti alpini dell'alta valle con le diffusissime morfologie glaciali (altezze sino oltre 3000 metri), i versanti montani della media valle impostati in prevalenza su morfologie rocciose, i versanti della bassa valle su calcari e dolomie e, infine, la piccola porzione di fondovalle alluvionale all'estremo orientale, che ospita un'agricoltura marginale che tuttavia determina una grande varietà di prospettive e di ambienti.

L'ambito si caratterizza per la presenza, nell'area alto-alpina, di un sistema di strade e mulattiere che collegavano le varie strutture militari, oggi in fase di abbandono, ma di grande impatto paesaggistico e che permettono l'accesso a molti punti panoramici.
Il modello insediativo caratteristico – se si fa astrazione dal centro principale Dronero, posto comunque in fondo alla valle – è quello dell'abitato sparso diviso in numerose borgate, le "ruate", di cui quella capoluogo non risulta necessariamente la più estesa.

Se l'attività storica della valle, almeno della parte alta, è stata la pastorizia – che si sta lentamente riprendendo dopo l'abbandono degli anni settanta-ottanta – nei primi anni del Novecento sono state introdotte le colture cerealicole e la canapa; a Dronero è poi attestata tra Sette e Ottocento la lavorazione dei metalli.

Caduti in disuso i collegamenti transvallivi, l'isolamento delle borgate più lontane dal fondovalle è stato ragione di abbandono; così, solo in anni molto recenti è incominciato un "ritorno" in alcuni centri che, sempre più, si fanno conoscere a un pubblico composto soprattutto da amanti dell'escursionismo.