Il Nord Est del Piemonte dei laghi - Piemonte Agri Qualità

Il paesaggio rurale ed agrario

Il lago Maggiore, di evidente origine glaciale Lungo la costa in successione sono state edificate sin dal XVII sec. numerose ville signorili, circondate da parchi e giardini con vegetazione arborea ora secolare sia spontanea che esotica, che creano una fascia paesaggistica in stretto contatto con la riva del lago e che unisce senza soluzione di continuità i centri rivieraschi più noti (Stresa, Pallanza, Ghiffa) con i paesini minori. Tale sequenza a parchi e giardini si interrompe lungo la costa più settentrionale del lago ove il versante montano si fa più aspro e incombe direttamente sulla riva. I ripidi versanti montani mostrano una uniforme copertura boscata, con il dominio del castagneto e di boschetti ad acero-frassineti che hanno invaso le aree agricole abbandonate.

La piana alluvionale del Toce superficie pianeggiante, formata dai sedimenti ricchi di limi e sabbie fini, presenta una falda sottosuperficiale che favorisce l'agricoltura in rotazione e la localizzazione di numerosi vivai.

Diverse sono le aree tutelate di elevato interesse: dalla Riserva Naturale speciale di Fondo Toce (prezioso mosaico di vegetazioni acquatiche e palustri di interesse comunitario distribuite lungo i corsi d'acqua, le rispettive foci e il litorale lacustre che ospita specie ornitologiche); alla Riserva Naturale del Sacro Monte della Santissima Trinità di Griffa; al Parco Naturalistico del Mottarone e al Parco dei Santuari e delle Acque, dove sorge il Santuario di Inoca, con la Via Crucis, nel comune di Cossogno (parco che tutela edifici religiosi, costruzioni isolate su poggi circondati da boschi e collegati da percorsi devozionali punteggiati di cappellette e Vie Crucis).

Vere e proprie aree condotte a prato e/o pascolo sono presenti in aree di rilevanza panoramica quali il sistema degli alpeggi tra Stresa e Baveno, o lungo la strada tra Calogna e Magognino.
Notevole è la presenza delle attività florovivaistiche nella piana del Toce, dove si trovano ancora campi a coltivazione semi intensiva.

Si segnalano inoltre la cima del Mottarone (1491 m s.l.m.) da cui, salendo con la cabinovia, si può godere di una splendida veduta; il collegamento al lago di Mergozzo, le stazioni storiche dei traghetti di navigazione laghi, nonché il golfo Borromeo e le isole Borromee.

Punti di osservazione del paesaggio

Comune	Luogo	Punto di osservazione	Tipo veduta	Oggetto della veduta
Cannobio	Carmine Superiore	Chiesa di San Gottardo	Panorama ampio	Alto Lago Maggjiore, sponda lombarda, alpi svizzere
Premeno	Oratorio di San Salvatore	Sagrato dell'Oratorio di San Salvatore	Panorama ampio	Verbania, Lago Maggiore, Laveno
Baveno	Feriolo	Torre di Monte Castello	Fulcro visivo fondale	Monte Massone, piana urbanizzata,infrastrutture
Gignese	Alpino	Giardino Alpinia	Panorama ampio	Lago Maggiore, Golfo Borromeo e isole Borromeo
Stresa	Isole Borromee	Isola Madre, Isola Bella, Isola Pescatori	Panorama ampio	Lago Maggiore, Golfo Borromeo e isole Borromeo

Itinerari

Prodotti

I prodotti, attribuiti al territorio sulla base dei comuni elencati e definiti dal Piano Paesaggistico Regionale, possono essere segnalati anche in territori in cui la produzione è marginale.

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Fattorie

Ricetta

Margheritine di Stresa

Procedimento

Mescolate in una terrina capiente il burro con lo zucchero a velo e la vaniglia. Quando il composto sarà omogeneo, incorporate i tuorli d'uovo sodi setacciati e, successivamente, la farina e la fecola di patate. Amalgamate bene e fate riposare l'impasto in frigorifero per una notte, in modo che si rassodi.
Al mattino stendete la pasta e, con un piccolo stampo di forma circolare, ricavatene delle palline, che disporrete su una placca da forno, ricoperta di carta oleata, creando con un dito una conca al centro. Infornate a 180-190°C per una ventina di minuti. Lasciate raffreddare le margheritine (con queste dosi ne otterrete un centinaio) e ricopritele di zucchero a velo.
Nati nel 1868 in occasione del matrimonio di Margherita di Sassonia con Umberto I di Savoia, questi piccoli pasticcini, estremamente friabili, sono ottimi qualche giorno dopo essere stati preparati e si conservano per circa due mesi, mantenendo inalterate le loro caratteristiche.