Esse vengono perlopiù vendute per il consumo fresco data la produzione non particolarmente elevata. A Entracque e Valdieri, a un'altitudine superiore ai 600 metri, si coltivano due ecotipi autoctoni denominati Piatlina di Entracque e Quarantina di Entracque, commercialmente conosciuti come Patata di Entracque.
Territorio di produzione
Si producono nei comuni di Entracque e Valdieri
Metodo di preparazione
La coltivazione avviene su appezzamenti di terreno pianeggianti o leggermente declivi. Si tratta in genere di suoli fertili, sciolti e ben esposti che per le loro caratteristiche mantengono comunque un buon tenore di umidità anche in periodi di carenza idrica. I tuberi vengono raccolti a partire dalla seconda decade di luglio e proseguono sino a settembre inoltrato.
Storia
La coltivazione della patata ha antiche tradizioni in tutto l'arco alpino piemontese; grazie a questo prezioso tubero, utilizzato per la realizzazione di numerosi piatti tipici della cucina locale a partire dalla metà del 1800, anche le popolazioni montane di quest'area cuneese sono riuscite a superare periodi di carestia. Un tempo le Patate di Entracque erano molto ricercate sul mercato piemontese e nella vicina Liguria. In questi ambienti montani, sino alla fine degli anni '50 - inizio anni '60 del secolo scorso, venivano riprodotti i due ecotipi autoctoni denominati Piatlina di Entracque e Quarantina di Entracque, destinati alla semina in altre aziende del Cuneese.
Curiosità
La Patata di Entracque date le caratteristiche della sua polpa piuttosto compatta è una patata adatta per tutti gli usi in cucina. Nella zona viene impiegata per la preparazione degli gnocchi, rientra nel ripieno degli agnolotti di patate e porri, si utilizza per la preparazione di gratin e torte salate e si cucina in padella, al burro, tagliata a spicchi o a cubi. Ottima anche lessa in accompagnamento ai tomini freschi o con l'insalata.