Grazie al fatto di essere coltivate su terreni fertili, sciolti, ben esposti e non irrigati, hanno una pasta più soda e compatta e un sapore pieno. Le principali zone vocate sono, in particolare, la Valle Varaita e l'intero areale di fondovalle della Bisalta ed in particolare nelle aree pianeggianti dei comuni di Boves, Peveragno, Chiusa Pesio e Robilante, l'Alta val Belbo e i comuni dell'Alta Valle di Susa e Chisone.
Metodo di preparazione
Le semine si effettuano nella fase primaverile appena le condizioni di temperatura ed umidità dei suoli raggiungono livelli ottimali e l'epoca di raccolta si concentra tra la seconda decade di luglio e la fine di settembre.
Storia
La coltivazione della patata ha antiche tradizioni in tutto l'arco alpino piemontese; documenti storici evidenziano come la coltivazione si sia diffusa nelle vallate del Saluzzese a partire dal 1810, quando la riduzione delle produzioni di cereali ed il conseguente incremento dei prezzi di vendita avevano spinto le popolazioni ad avviare la sua coltivazione.
Un significativo impulso alla produzione è avvenuto a partire dagli anni '60 quando, con l'avvento di varietà selezionate nel nord Europa, si registrarono significativi incrementi nelle rese produttive, insieme ad un marcato miglioramento degli aspetti qualitativi e di conservabilità dei tuberi.
Curiosità
Le patate di montagna generalmente hanno polpa più compatta e più sapida derivante dalla tipologia di terreno e di clima. In quasi tutte le aree montane non mancano mai alcune varietà di patate rosse tra cui spicca la Desirée, adatta per quasi tutti gli usi. Nella cucina tradizionale di montagna le patate vengono spesso consumate lesse in accompagnamento a formaggi, insalata, piatti in umido, cotechino. Gli gnocchi al formaggio erano il classico piatto della domenica in quasi tutte le zone di montagna. In Val Varaita si preparano "les ravioles" particolari gnocchi di forma affusolata nel cui impasto viene unito il tomino di Melle.